Germania 2007: gli altermondisti e il G8
Appuntamenti contrapposti per cercare di capire e pretendere di guidare il futuro del mondo
Comincia il movimento altermondista che, reduce dal WSF di Nairobi , riunisce a Berlino dal 29 al 31 maggio il proprio Consiglio internazionale. Si continua il 1 giugno a Rostock, sul mar Baltico, per l'assemblea dei movimenti sociali, prologo della manifestazione del 2 giugno che darà il via al Contro G8 .
Dall'altra c'è il G8 , i pretesi padroni del mondo, che dal 6 all'8 giugno si incontrano a Heiligendamma, pochi chilometri di distanza, per discutere di “Growth and Responsibility in the Global Economy - Investment, Innovation, Sustainability" e di "Growth and Responsibility in Africa - Good Governance, Sustainable Investment, Peace and Security, and the Fight against HIV/AIDS."
Segnato da momenti di contrapposizione durissima, come nel 2001, quando il governo italiano non esitò a scatenare a Genova la repressione violenta delle manifestazioni di protesta, con un bilancio di centinaia di feriti e arresti e un ragazzo ucciso, il G8 è quasi sempre riuscito a catalizzare Contro G8 importanti.
Anche nelle condizioni più difficili. Lo testimonia il controsummit del 2006, pur costretto alla sordina perché rinchiuso nello stadio Kirov dall'apparato repressivo schierato a S. Pietroburgo, e nonostante un'inquietante solitudine del Forum Sociale Russo anche rispetto al movimento altermondista mondiale.
Nel 2007 le condizioni si presentano ben differenti. Mancando il Forum Sociale Europeo, il Contro G8 diventa infatti l'elemento catalizzatore di iniziative e movimenti per la pace, i diritti, l'ambiente del continente, e non solo, che, contestando la legittimità dei G8 di decidere a nome e per conto dei 6 miliardi di abitanti della Terra, presentano il conto.
Mentre si svolgono incontri preparatori un po' dappertutto, le Euromarce convergono a Rostock: sono lavoratori, precari, senza casa, migranti, i moderni senza voce che arrivano anche da altri continenti e percorrono i sentieri d'Europa per sensibilizzare e chiamare alla mobilitazione.
Sotto accusa è il fallimento del modello neoliberale, basato sulla crescita incontrollata, squilibrata e sulle guerre, che sta facendo fallire persino gli Obbiettivi del Millennio, indebitando i paesi poveri con iniqui meccanismi di prestiti e obbligazioni.
Basti pensare che, negli ultimi cinque anni, i super ricchi hanno raddoppiato le loro fortune passando da 16 a 33 trilioni di dollari, una parte importante delle quali è stimata come dovuta alla supervalutazione dei prezzi immobiliari.
D'altra parte, per citare soltanto la questione urbana, la contraddizione più macroscopica colpisce i poveri di tutto il mondo, i senzatetto e i baraccati sono aumentati a oltre 1 miliardo, con la prospettiva di crescere di ulteriori 700 milioni entro il 2020.
Mentre la libertà dei capitali fa crescere l'insicurezza, non la crescita umana, le liberalizzazioni e le privatizzazioni stanno alla base di enormi ricchezze per pochi, e povertà per troppi.
Difficile credere che il G8 2007 offra risposte accettabili ai paesi indebitati, un macigno di circa 2.600 miliardi USD. Tanto più difficile se consideriamo le resistenze di USA e UK persino a regolamentare il settore degli hedge funds, oltre 9.000 fondi che, con i loro 1,5 trilioni di USD, attuano le forme più aggressive e irresponsabili di investimento.
La questione casa e urbana nell'agenda altermondista
A Berlino il Consiglio internazionale valuterà l'ultima edizione del WSF, la prima nel continente africano, che tante e controverse reazioni ha suscitato. Da una parte, l'entusiasmo per essere riusciti a realizzare l'evento in Kenya a dispetto di tutte le difficoltà, offrendo un nuovo orizzonte alla costruzione dell'alternativa. Dall'altra, le pesanti critiche alla macchina organizzativa locale, accusata di aver favorito la mercantilizzazione del Forum e l'esclusione dei poveri. Difficile prevedere se sarà accolta una nuova candidatura africana per ospitare l'edizione 2009 del WSF, oppure se raccoglierà maggiori consensi la proposta di tenerlo in Amazzonia.
Da sottolineare invece l'irruzione nell'agenda del WSF della questione abitativa ed urbana: era impossibile scansare le 200 baraccopoli in cui vivono “sardinizzati” 2,5 milioni di poveri della capitale keniana.
“Il movimento altermondista ha potuto rendersi conto della esplosività e delle potenzialità del problema – ha dichiarato Cesare Ottolini, coordinatore dell'International Alliance of Inhabitants – Faccio soltanto un esempio: con la Campagna sfratti Zero siamo riusciti a bloccare 300.000 sgomberi e, con l'accordo Italia-Kenya
, a far destinare risorse importanti per il miglioramento degli slum anziché al pagamento del debito.”
“Perciò, d'accordo anche con le altre reti ed organizzazioni impegnate sulla questione, e sulla base dell'assemblea di convergenza del WSF di Nairobi
, proponiamo al Consiglio Internazionale di Berlino e all'assemblea dei movimenti sociali di Rostock di assumere come centrale la questione abitativa de urbana, che ormai riguarda oltre la metà dell'umanità – ha rilanciato il coordinatore IAI - E con questo punto ben in vista nell'agenda, rafforzato anche dai workshop del Contro G8, discutere come attuare le giornate di mobilitazione, tematiche e unitarie, decise a Nairobi per il gennaio 2008”
“Si tratta ora di lavorare con maggiore serietà ed apertura alla costruzione di uno spazio comune globale e solidale delle associazioni di abitanti e dei movimenti sociali urbani – ha proposto Ottolini – Lanciato al WSF 2005 di Porto Alegre, questo spazio conta attualmente oltre 200 organizzazioni di una trentina di paesi.”
Prossime tappe i fori sociali, cominciando dal Forum sociale dei quartieri popolari
(Parigi-Saint Denis, 22-24 giugno 2007) al Forum Sociale USA
(Atlanta, 27 giugno – 1 luglio 2007).
Senza dimenticare le Giornate Mondiali Sfratti Zero
(ottobre 2007) durante il quale sarà effettuata la messa a punto politica delle giornate di mobilitazione del gennaio 2008.
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