Ordinanza anti-sfratti a Bobigny
Martedì 18 marzo 2008, sfratti locativi:
La Città di Bobigny è dichiarata zona di protezione degli inquilini in difficoltà economica.
Ogni procedura di sfratto avviata nei confronti di un inquilino o di una famiglia deve essere preceduta dalla verifica da parte della commissione specializzata nel coordinamento delle azioni di prevenzione degli sfratti locativi.
È vietata.ogni sfratto locativo nel territorio della Città di Bobigny che sia fondato su delle ragioni economiche, o a causa dell' insicurezza sociale, che non sarà stato preceduto dalla verifica da parte della commissione di cui all’articolo 2.
La Sindaca
Visto il Preambolo della Costituzione del 1946 che afferma: “La Nazione assicura all’individuo e alla famiglia le condizioni necessarie al loro sviluppo… Ogni essere umano che, per ragioni economiche si trovi nell’incapacità di lavorare, ha il diritto di ottenere dalla collettività dei mezzi adeguati per l’esistenza”,
Visto il principio di salvaguardia della dignità della persona umana stabilito dal Consiglio Costituzionale mediante le decisioni del 27 luglio 1997 e del 29 luglio 1998,
Vista la decisione n° 90-274 del Consiglio Costituzionale del 29 maggio 1990, “Diritto alla casa” che afferma “la promozione dell’alloggio delle persone svantaggiate” risponde a “un’esigenza d’interesse nazionale”,
Vista la decisione n° 94-359 del Consiglio Costituzionale del 15 gennaio 1995, “Diversità dell’abitazione” che stabilisce “la possibilità per tutte le persone di disporre di un alloggio decente” come obiettivo di valore costituzionale,
Vista la Convenzione delle Nazioni Unite del 26 gennaio 1990 relativa ai diritti dell'Infanzia ratificata dalla Francia il 2 luglio 1990,
Vista la legge n° 98-657 del 29 luglio 1998 d’orientamento nella lotta contro le esclusioni, che afferma“ la lotta contro le esclusioni è un imperativo nazionale fondato sul rispetto di tutti gli esseri umani ed una priorità dell’insieme delle politiche pubbliche della nazione. Lo Stato, le collettività territoriali partecipano alla messa in opera di questi principi”,
Visto l’articolo 1 della Carta dell’Ambiente del 1 marzo 2005,
Visto il Piano Dipartimentale per l’alloggio delle persone svantaggiate e la Carta di Accompagnamento Sociale firmata dal Prefetto della Seine Saint Denis,
Visto il piano Borloo del 13 maggio 2004, indirizzato all’insieme dei Prefetti dei dipartimenti mediante circolare n° UHC/DH2 2004-10, che stablisce regoleagli sfratti iniziati o previstinei confronti di persone in difficoltà o di buona fede, con cui il Ministro dell’Impiego, del Lavoro e della Coesione sociale ha espressamente indicato ai Prefetti che affida al loro “ impegno personale, indispensabile per la riuscita di questo dispositivo eccezionale”,
Visti gli articoli n° 98 e 99 della legge n° 2005-32 del 18 gennaio 2005 di programmazione per la coesione sociale
Visti gli articoli L.2211-1 e succ. del Codice generale delle collettività territoriali,
Vista la legge n° 2007-290 del 5 marzo 2007, che istituisce la giudiziablità del diritto alla casa e stabilisce diverse misure in favore della coesione sociale, pubblicata dalla Gazzetta Ufficiale del 6 Marzo 2007,
Visto il decreto n° 2008-187, che istituisce la commissione dipartimentale di prevenzione degli sfratti locativi, pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale del 26 febbraio 2008,
Considerando che gli sfratti di inquilini per morosità di affitti e spese locative sono indegni di una società moderna e attentano gravemente alla dignità umana,
Considerando che questi sono particolarmente ingiusti e tali da mettere in gravi difficoltà le persone singole o le famiglie sfrattate,
Considerando che perdere il proprio alloggio priva l’individuo o la famiglia della residenza, che l’assenza di un indirizzo li esclude dalla vita amministrativa, provocando la perdita dei propri diritti, le persone colpite saranno impossibilitate a realizzarsi sia professionalmente che a livello famigliare,
Considerando che gli sfratti sono inumani, ingiusti, inammissibili e non tengono conto delle difficoltà che incontrano queste persone (licenziamento, difficoltà famigliari, indebitamento…), che al contrario, essi sono inutili e tali da accrescere la miseria e l’isolamento delle persone colpite,
Considerando che gli sfratti di famiglie con figli a carico causano problemi alla salute, all’istruzione, alla sicurezza dei bambini ed ignorano gravemente le disposizioni della Convenzione Internazionale dei Diritti dell'Infanzia
Considerando, di conseguenza, che gli sfratti degli inquilini vittime di violenze sociali sono tali da mettere in pericolo l’ordine e la tranquillità pubblica,
Considerando che il sindaco è incaricato del mantenimento del buon ordine, della sicurezza e della sanità pubblica su tutto il territorio comunale,
Considerando che, a partire dal 15 marzo, finirà la tregua invernale degli sfratti e che le famiglie sfrattate si troveranno in una situazione di insicurezza sociale, di esclusione e di emarginazione,
Considerando che gli sfratti costituiscono una violenza insopportabile che la municipalità combatte da numerosi anni, in particolare sotto i mandati del Sig. Bernard Birsinger, ex sindaco, brutalmente deceduto il 25 agosto 2006, dopo aver preso la parola di fronte alla Quinta Assise della Casa a Bunus, le cui ultime parole sono state per l’effettiva messa in opera deldiritto alla casa per tutti, in particolari per i meno abbienti,
Termine di ricorso presso il tribunale amministrativo di Cergy-Pontoise: 2 mesi
ORDINANZA
Articolo 1
La Città di Bobigny è dichiarata zona di protezione degli inquilini in difficoltà economica.
Articolo 2
Ogni procedura di sfratto avviata nei confronti di un inquilino o di una famiglia deve essere preceduta dalla verifica da parte della commissione specializzata nel coordinamento delle azioni di prevenzione degli sfratti locativi.
Articolo 3
È vietata.ogni sfratto locativo nel territorio della Città di Bobigny che sia fondato su delle ragioni economiche, o a causa dell' insicurezza sociale, che non sarà stato preceduto dalla verifica da parte della commissione di cui all’articolo 2.
Fatto in Comune, Le Catherine PEYGE