Brasile, La Riforma Urbana e il Pacchetto Abitativo
In occasione dell’annuncio, da parte del Governo Federale, del pacchetto abitativo che mira alla costruzione di 1 milione di abitazioni, il Forum Nazionale per la Riforma Urbana (FNRU) ritiene che sia necessario riflettere sulle misure divulgate dalla stampa, nella prospettiva della riforma urbana e della promozione del diritto alla città.
La costruzione di 1 milione di abitazioni, di fronte al deficit abitativo brasiliano e alla congiuntura della crisi internazionale in atto, può costituire una importante misura di promozione del diritto alla città, della lotta alla disoccupazione e di inclusione sociale, una volta che il programma tenga in considerazione in primo luogo gli interessi popolari, composti dai segmenti sociali a basso reddito e dai senza tetto.
In questo senso, è necessario tenere in considerazione il deficit abitativo quantitativo del Brasile, stimato in 7.9 milioni di abitazioni, e il deficit qualitativo, stimato in 10 milioni di abitazioni, secondo il Piano Nazionale di Abitazione, elaborato dal Governo Federale, che si trova in fase conclusiva.
Riteniamo che un programma di questa natura possa essere un passo avanti, se rappresenterà, nella pratica, una risposta alle richieste del movimento brasiliano per la riforma urbana. Il FNRU ritiene inoltre che questo programma possa avere un impatto positivo sulla dinamica economica, grazie alla capacità di creazione di impieghi nel settore della costruzione civile, coinvolgendo i settori dei servizi, dell'industria, del commercio, della tecnologia, ecc...
Tuttavia, è necessario tenere in considerazione che, tradizionalmente, la politica abitativa brasiliana è centrata sull’offerta di sussidi e crediti individuali per ottenere la proprietà privata, così come sulla costruzione di unità abitative anch'esse individuali, senza che le necessità abitative della popolazione a basso reddito siano effettivamente soddisfatte. Di fatto, per soddisfare le necessità abitative di questa parte della popolazione, è necessario un insieme di misure che articoli (i) l'utilizzo degli immobili pubblici vuoti e inutilizzati; (ii) l'applicazione della concessione di uso speciale ai fini dell’abitazione; (iii) l’adozione di nuovi regimi di proprietà immobiliare come, ad esempio, le proprietà cooperative, che già esistono in Uruguay; (iv) il perfezionamento delle modalità di finanziamento e di adozione di nuove modalità di offerta di servizi abitativi come, ad esempio, la locazione sovvenzionata; (v) l’assistenza tecnica articolata, con risorse per la promozione abitativa tramite autogestione o per l’acquisto, tra l’altro, di materiali edili. La questione centrale è combattere il modello periferico, precario e che marginalizza la localizzazione delle abitazioni popolari, che contraddistingue la politica abitativa attualmente in vigore, su larga scala, nelle città brasiliane. Per questo, è fondamentale compiere tutti gli sforzi per mettere in atto gli strumenti di riforma urbana esistenti, come lo Statuto della Città, il Sistema Nazionale di Abitazione di Interesse Sociale (SNHIS), il Fondo Nazionale di Abitazione di Interesse Sociale ( FNHIS) e la Legge Federale 11.888/2008 sull’Assistenza Tecnica, recentemente approvata.
Puntando quindi alla realizzazione del programma annunciato nella prospettiva del diritto alla città, il FNRU ritiene che sia necessario rispettare i seguenti aspetti:
1 . Priorità alla costruzione di abitazioni in sintonia con la politica nazionale di sviluppo urbano, garantendo che la costruzione di un milione di nuove abitazioni venga strutturata tramite il Piano Nazionale di Abitazione (PLANHAB) che sta per essere ultimato nell’ambito del Consiglio Nazionale delle Città, in collaborazione con il Ministero delle Città;
2. Priorità alle famiglie con un reddito famigliare da 0 a 3 salari minimi, che è la fascia nella quale si concentra il 90% del deficit abitativo, con la garanzia di sussidi adeguati per questa fascia di reddito e, in maniera sussidiaria, fino a 5 salari minimi, visto che queste famiglie sono quelle che presentano maggiori necessità e maggiori difficoltà ad accedere ai programmi di abitazione. Una di queste misure deve essere la creazione di un Fondo di Garanzia per facilitare l’accesso al finanziamento e includere le rate dei mutuatari che, per ipotesi, rimangano senza lavoro.
3. Che il programma adotti meccanismi di sostenibilità ambientale, come l’uso di legno certificato, di energia solare, di razionalizzazione dell’uso dell’acqua e di raccolta, trattamento e destinazione finale degli scarichi in maniera tecnicamente corretta.
4. Priorità per la Produzione Sociale di Abitazione, assistita tecnicamente basandosi sulla legge federale 11.888/08.
5. Priorità per la allocazione delle risorse per i grandi centri urbani, nelle aree centrali e dotate di infrastrutture, con parametri differenziati di finanziamento, in modo che il settore pubblico e quello privato diano la priorità alla costruzione di abitazione in località con servizi sanitari, educativi, trasporti, sistema fognario, invertendo la tendenza attuale di concentrare le abitazioni popolari in aree distanti e senza le infrastrutture urbane e sociali, provocando l’aumento della marginalizzazione e della violenza urbana.
6. Che le imprese concessionarie di servizi pubblici di sistemi fognari e di energia siano obbligate a realizzare le infrastrutture necessarie per la fornitura dell'acqua, per il sistema fognario e l’energia nei programmi di abitazione popolare, tenendo in considerazione che questi investimenti saranno ammortizzati dalla riscossione della prestazione del rispettivo servizio ai futuri residenti. È importante far risaltare che questo investimento, che rappresenta in media il 6% del costo dell'unità abitativa, è attualmente finanziato dagli imprenditori (che li passano poi ai futuri residenti) o dalle Autorità Municipali. In questo senso, è fondamentale regolamentare anche la legge nazionale di bonifica ambientale (legge 11.445/07), in modo da rendere possibile l’universalizzazione dei servizi di fognari e il controllo sociale di questi.
7. Che, parallelamente alla costruzione di nuove abitazioni, sia garantita l’applicazione della politica di regolazione dell'uso del suolo e degli strumenti previsti nello Statuto della Città, in modo da arginare la speculazione immobiliare e premere per l’occupazione dei vuoti urbani.
8. Che le risorse siano allocate nel Fondo Nazionale di Abitazione di Interesse Sociale, in modo da garantire che il suo utilizzo sia realizzato con il controllo sociale, ossia, con la partecipazione della società organizzata. Oltre ciò, si deve garantire l'allocazione di ulteriori risorse nel programma federale vincolato all'"Azione di appoggio alla produzione sociale di abitazioni” e nel Programma Credito Solidario, in modo da dare impulso alle azioni vincolate dei gruppi autogestiti, organizzati in associazioni comunitarie e cooperative abitative.
9. Riduzione della burocrazia nella realizzazione di progetti abitativi e semplificazione dei procedimenti di contrattazione, inizio e svincolo delle opere.
10. Esproprio dei terrenie degli immobili con risorse federali, così come semplificazione della messa a disposizione delle terre dell’Unione, RFFSA e INSS.
11. Promuovere l’accesso ai terreni urbanizzati da parte della popolazione a basso reddito, favorendo programmi e processi di regolarizzazione fondiaria, specialmente quelli in aree già riconosciute come ZEIS dai Piani Direttori Municipali, rendendo possibile l'accesso alle risorse da parte di queste popolazioni per il miglioramento e l'adeguamento delle infrastrutture, miglioramenti abitativi e regolamentazione giuridica degli insediamenti.
12. Controllo sociale in tutte le fasi di messa in atto delle misure, in modo da cercare di evitare lo spreco, la deviazione o l’appropriazione delle risorse senza nessuno controllo da parte delle imprese appaltatrici, garantendo l’inizio e la fine dei lavori, tenendo in considerazione, di fatto, coloro che hanno maggiori necessità, in particolare le donne, i neri e gli anziani.
Il FNRU spera che il pacchetto, una volta annunciato, prenda in considerazione le preoccupazioni qui espresse e che il programma di costruzione di un milione di abitazioni rappresenti un ulteriore passo verso la costruzione di città giuste e democratiche.
Per il Diritto ad un Abitazione Dignitosa!
Per la Riforma Urbana!
Coordinamento del Forum Nazionale della Riforma Urbana:
FASE – Federazione degli Organi per l’Assistenza Sociale e Educativa
CONAM – Confederazione Nazionale delle Associazioni dei Residenti
CMP - Centrale dei Movimenti Popolari
MNLM – Movimento Nazionale di Lotta per la Casa
UNMP – Unione Nazionale per l’Abitazione Popolare
Action Aid del Brasile
AGB – Associazione dei Geografi Brasiliani
ANTP – Associazione Nazionale dei Trasporti Pubblici
Bento Rubião - Centro di Difesa dei Diritti Umani
CAAP – Centro de Consulenza all’Autogestione Popolare
COHRE Américas – (Centro per il Diritto all'Abitazione contro gli sfratti)
Consiglio Federale del Servizio Sociale
Habitat per l’Umanità
Forum Sud di Riforma Urbana
Forum Nord-est di Riforma Urbana
FAOR (Forum dell’ Amazzonia Orientale) GT-Urbano
FAOC (Forum dell’ Amazzonia Occidentale)
IBAM – Istituto Brasiliano di Amministrazione Municipale
IBASE – Istituto Brasiliano di Analisi Sociali e Economiche
FENAE – Federazione Nazionale delle Associazioni degli Impiegati della Caixa Econômica
FENEA – Federazione Nazionale degli Studenti di Architettura e Urbanismo del Brasile
FISENGE – Federazione interstatale dei Sindacati di Ingegnieria
FNA – Federazione Nazionale degli Architetti e Urbanisti
POLIS – Istituto di Studi, Formazione e Consulenza per le Politiche Sociali
ABEA – Associazione Brasiliana dell’insegnamento di Architettura e Urbanismo
Osservatorio delle Metropoli
Vedi anche il testo della Federazione Nazionale degli Architetti (FNA)